
Artisti-viaggiatori, Anne et Patrick Poirier hanno creato l’immaginaria figura di un architetto-archeologo che scava nel passato dell’arte e della natura costruendo scenari futuri. Nel loro lungo e fortunato sodalizio hanno prodotto diari, erbari, fragili calchi, installazioni architettoniche e monumentali sculture per riflettere – senza nostalgia ed evitando sterili citazionismi – sulla fragilità della natura e della cultura minacciate dallo sviluppo della storia e del tempo. La “memoria” è un loro tema nevralgico.
Per gli spazi esterni di Castelbosco hanno progettato una grande “aiuola”
a forma di foglia di mais – con evidente rimando alla produzione agricola dell’azienda – al cui interno sono state seminate varie tipologie di graminacee. Nella sala centrale del castello un “tappeto” (circa cm 308x135, 2013) a forma di foglia, in decomposizione, sintetizza l’idea di trasformazione e ciclicità degli elementi naturali.
Gaspare Luigi Marcone (Aprile 2015)
